I LUOGHI
DELL'ARTIGIANATO


L'Abruzzo, terra ricca di civiltà e di tradizioni, antiche, dove i luoghi dell'artigianato diventano delle tappe obbligate. In tal modo si scopriranno paesi in cui, nel corso dei secoli, proliferano piccole officine, ove si battevano ferro e rame, si intarsiava e torniva il legno e si modellavano vasi e oggetti in ceramica. Si potrà scoprire inoltre la laboriosa valentia di massaie e intere famiglie nel tessere e ricamare intere coperte e tappeti: veri e propri capolavori di intensa policromia e di mirabile fattura. Ma procediamo con ordine. L'artigianato del ferro battuto e dei metalli sbalzati trova i suoi riferimenti principali nel chietino (Guardiagrele, Lanciano, Ortona, Vasto): si tratta di oggetti belli in sè, da acquistare e portar via come soprammobili ed elementi decorativi della casa, oppure prodotti utili (cancelli, grate, ringhiere), sino alla difficile arte della fusione delle campane. Il rame viene artisticamente lavorato (sbalzato e cesellato, per usare termini più appropriati) a Casoli, L'Aquila, Tossicia. Oltre al ferro, Guardiagrele e conserva anche un'altra tradizione, tramandata dai tempi più antichi: l'arte orafa, di cui insigne maestro fu quel Nicola di Andrea Gallucci, generalmente noto come Nicola da Guardiagrele, artista eccelso e geniale. L'origine antichissima della lavorazione artistica del legno va ricercata soprattutto a Pretoro (CH) e Pescocostanzo (AQ). Pescocostanzo, famosa anche per l'industria domestica dei merletti a tombolo, è la patria di Ferdinando Mosca, abilissimo intagliatore, autore dello stupendo soffitto in legno della Chiesa di S.Bernardino all'Aquila. L'arte della ceramica è forse l'attività artigianale abruzzese più famosa nel mondo. I "pezzi" provenienti dalle fornaci di Castelli (TE) da tempo ormai vengono esportati dappertutto. E' una tradizione che risale alla seconda metà del XIII sec. e che si è sviluppata in scuole e famiglie insigni. Fu quella dei Grue, a cavallo tra il 1600 e il 1700, a dare l'impronta e lo stile peculiari dell'arte ceramista dei Castelli. Dalle scuole alle fabbriche (nell'800 ve ne erano oltre 40 nel piccolo teramano), i servizi da tavola, le mattonelle, i vasi, le scatole policrome (con i tipici colori:giallo, verde, azzurro e arancione), con i più svariati soggetti rappresentati (dalle immagini sacre ai paesaggi, agli animali, ai fiori), sono diventati patrimonio prezioso dei musei, tra i quali una splendida ed esauriente documentazione offre la "Bellezza delle antiche ceramiche abruzzesi Acerbo" a Loreto Aprutino (PE): più di 600 mirabili pezzi, che vanno dalla fine del Quattrocento ai primi dell'Ottocento. La riscoperta maiolica rinascimentale, che si conserva nei più prestigiosi musei del mondo, dall'Ermitage di Leningrado al Metropolitan di New York, dal British Museum di Londra al Louvre di Parigi, prodotta per le famiglie degli Orsini e dei Farnese. E, infine, a completamento del panorama dell'artigianato abruzzese, va ricordata la tessitura di coperte e tappeti. Ai lavori di ricamo, di teleria (ancora con i telai a mano), di merletto, dedicano particolare cura le massaie abruzzesi: a Bucchianico, Taranta Peligna, Fara S. Martino, Castel Frentano (CH), a Pescocostanzo, Sulmona, Arischia, Castel del Monte (AQ) e a Teramo. La fantasia policroma dei disegni e l'intreccio mirabile dei tessuti trasformano lana, cotone e lino in una produzione di tappeti, coperte, tovaglie, tessuti per rivestimento e da arredamento, che conserva il non trascurabile pregio di essere interamente lavorata a mano. Mani esperte dell'artigianato abruzzese, possono offrire anche al turista più esigente una varietà di scelta, per conoscere e acquisire un pezzo d'Abruzzo che sa di tradizione e di antico, espressione di una civiltà in cui il gusto estetico rimane ancora vivo.

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