La regione Trentino Alto Adige che comprende il territorio delle Provincie di Trento e di Bolzano, ha una superficie di 13613 kmq. Il 75% del territorio si estende al di sopra dei 1000 metri di altitudine. Confina con l'Austria, e le regioni italiane Lombardia e Veneto.



Il Trentino-Alto Adige gode, nell'ambito dell'ordinamento giuridico italiano, di uno speciale statuto di autonomia, analogamente alla Valle d'Aosta, al Friuli Venezia Giulia, alla Sicilia ed alla Sardegna. L'autonomia regionale del Trentino-Alto Adige, presenta, però, delle particolarità che la rendono unica nell'ambito italiano. Il territorio è infatti, in armonia con la Costituzione italiana e con i principi dell'ordinamento giuridico dello Stato, governato da tre enti, ossia dalla Regione e dalle due Province autonome di Trento e Bolzano. Queste ultime hanno larghi poteri di intervento nei settori economico, sociale e urbanistico, mentre il terzo ente, la Regione, ha potestà soprattutto di tipo ordinamentale. Tre pertanto sono le assemblee legislative: il Consiglio regionale ed i due Consigli provinciali di Trento e Bolzano, composti, questi ultimo due, dai consiglieri regionali eletti nei territori delle due province. Tre sono anche i "governi", ossia la Giunta regionale e le due Giunte provinciali. Questo ordinamento giuridico ed istituzionale e in atto (con una modifica intervenuta nel 1971 a seguito della revisione dello statuto di autonomia caratterizzata dal trasferimento di molte competenze dalla Regione alle Province autonome) fin dal 1948. E proprio all'indomani della fine del secondo conflitto mondiale si è registrato l'atto cui, sul piano internazionale, è ancorata l'autonomia speciale del Trentino-Alto Adige. Alla conferenza di pace di Parigi, infatti, il capo del governo italiano, Alcide De Gasperi, e il ministro degli esteri austriaco, Karl Gruber, firmarono un accordo che da loro prese in nome, in cui si previdero particolari tutele ed autonomie per le popolazioni di lingua tedesca dell'Alto Adige. Da questo patto, poi recepito dalla Conferenza di pace, nasce l'autonomia di questa singolare regione di confine; un'autonomia articolata nella "tripolarità" dei poteri, prevista dallo statuto approvato dall'Assemblea costituente nel febbraio 1948 (e modificato, con legge costituzionale, nel novembre 1971). In questa "tripolarità" si rispecchiano le caratteristiche storiche e linguistiche delle popolazioni che convivono nel territorio regionale. Rappresenta in sostanza il frutto di un accordo politico di pacificazione tra i gruppi che, dopo momenti di difficoltà e tensioni, si avviano ad una più larga comprensione e convivenza. Nell'ambito del territorio regionale vive, in provincia di Bolzano, una maggioranza di popolazione di lingua tedesca accanto ad una consistente minoranza di popolazione di lingua italiana. Nella provincia di Trento la popolazione è di lingua italiana; nelle due province è pure presente un'altra minoranza linguistica, ossia la popolazione latina della zona dolomitica. Nel Trentino vi sono due isole linguistiche tedesche (Valle dei Mocheni e Luserna) le cui popolazioni, peraltro, non godono di garanzie costituzionali. Guardando alle cifre del censimento del 1991, in Alto Adige su una popolazione di 440.508 unità, 287.503 cittadini si sono dichiarati si lingua tedesca, 116.914 si sono dichiarati di lingua italiana e 18.434 di lingua ladina; altri 17.657. Nel Trentino la popolazione ammonda a 449.852 unità di cui 8.621 vivono nel comprensorio ladino della valle di Fassa. La vita economica e sociale della popolazione, oltre che della sua storia, risente ovviamente dell'ambiente montuoso della regione, collocata nel cuore delle Alpi e percorsa da nord a sud dalla millenaria strada di collegamento dell'Europa con il Mediterraneo, attraverso il valico del Brennero e poi tramite la valle del fiume Adige. L'ambiente è largamente montuoso; basti pensare che su una superficie di 13.613 Kmq, il 75% è collocato al di sopra dei mille metri di altitudine. Ciò condiziona ovviamente il modo di vivere, ma offre anche quelle caratteristiche ambientali e naturalistiche che fanno del Trentino-Alto Adige uno dei luoghi più adatti per lo sviluppo dell'economia turistica e dello svago, anche per la presenza di molti parchi naturali. Vanno ricordati a questo proposito, fra gli altri,il gruppo del Brenta, il gruppo dell'Ortles con lo Stelvio, le Dolomiti (per la maggior parte in Alto Adige), i massicci gardenesi, la corona alpina di confine, i grandi altipiani dell'area bolzanino-meranese. All'interno del territorio vi sono innumerevoli laghi, vere gemme, tra i quali un tratto del più grande lago italiano, il Garda. Larghe valli solcano il territorio e in esse convivono l'agricoltura e l'economia turistica. Vigneti e frutteti sono le colture prevalenti, mentre gli alpeggi montani consentono l'allevamento di bestiame pregiato. Per lo sviluppo dell'agricoltura locale un contributo del tutto particolare è offerto in Alto Adige dalla scuola per la frutta e viticoltura di Laimburg e nel Trentino dall'Istituto Agrario di San Michele all'Adige, in cui sono presenti i centri più importanti, Bolzano e Trento (ambedue di oltre trentamila abitanti), accanto all'economia agricola offre spazio all'industria. Sono presenti infatti insediamenti produttivi con aziende medio-piccole di tipo soprattutto manifatturiero. Importanti vie di comunicazione, quali la ferrovia del Brennero, l'autostrada, la strada statale del Brennero, percorrono da nord a sud il territorio e su di esse si innestano comodi collegamenti con le valli periferiche: ciò consente un'adeguata mobilità di uomini e cose, supporto indispensabile all'attività produttiva e turistica. La popolazione regionale, per quanto concerne l'attività lavorativa, è suddivisa nelle tre grandi classi economiche. In Alto Adige su 196.100 persone attive, l'agricoltura ne impiega il 12,5%, l'industria il 28,6%, il terziario (amministrazione pubblica, commercio e turismo) occupa il 58,2%. Nel Trentino (popolazione attiva 187.104) la ripartizione è del 4,9% di occupati nell'agricoltura, 28,6% nell'industria e 66,5% nel terziario. Nell'ambito economico e produttivo, vanno sottolineate quattro ricchezze peculiari presenti nel territorio regionale. In primo luogo quella ambientale, che ha dato vita ad una fiorente industria turistico-sportiva sia invernale sia estiva. Va detto a tal proposito, che gli impianti funiviari presenti nel Trentino-Alto Adige, rappresentano il 40% di tutti quelli del territorio nazionale. In secondo luogo, va ricordata la ricchezza rappresentata dai boschi che, al di la della loro importantissima funzione ambientale-ecologica, forniscono circa il 12% della produzione italiana di legname, collocando la regione al terzo posto in Italia. In terzo luogo va sottolineata la produzione di energia idroelettrica; infatti l'utilizzazione dei corsi d'acqua, anche attraverso la realizzazione di bacini artificiali, consente di dare circa il 20% dell'energia idroelettrica prodotta su tutto il territorio nazionale. Altra ricchezza peculiare è rappresentata dall'attività estrattiva del porfido, materiale largamente usato nelle costruzioni e commercializzato in Italia e all'estero. Accanto alle ricchezze naturali ed economiche, vanno ricordate quelle storico-culturali. Nella storia dell'ultimo millennio, l'attuale Trentino-Alto Adige è stato caratterizzato dall'autonomia dei Principati vescovili di Trento e di Bressanone; dall'unione delle rispettive popolazioni al Tirolo fra il 1802 e il 1918; dalle libere comunità governate da propri statuti (esempio la Magnifica Comunità di Fiemme). Questo regime di autonomia e questi poteri locali sono alla base dello spirito di autonomia delle popolazioni. La civiltà locale - legata al resto dell'Europa - ha creato i monumenti architettonici e gli assetti urbanistici. Va ricordato a tal proposito il Castello del Buonconsiglio a Trento, sede del Principato vescovile, con l'organizzazione urbana rinascimentale, voluta dal principe vescovo Bernardo Clesio (1514-1539), e attuata per rendere la città adatta ad ospitare il Concilio che da essa prese il nome (1545-1563). Vanno menzionati il romanico Duomo di Trento, l a quattrocentesca chiesa di Bolzano, il prezioso Duomo di Bressanone. Le valli della regione sono ricche di castelli, fra i quali si ricordano Castel Tirolo in Alto Adige e Castel Beseno nel Trentino. Cicli di affreschi esistono, fra l'altro, nelle valli Rendena, Non e Sole e a Vipiteno, come nell'abbazia di Novacella in Alto Adige. La vita culturale attuale è caratterizzata, tra l'altro, dall'Università di Trento e dai suoi istituti di ricerca, dal Conservatorio e dal Teatro stabile di Bolzano, dal Festival del film della montagna di Trento. Prestigiosi musei, sia in Alto Adige sia nel Trentino, raccolgono le testimoniane di un passato che ha accumulato un importante patrimonio di valori.

Ufficio Stampa Regione Autonoma
Trentino Alto Adige