LA NATURA


Ma qual è la vera anima di questo territorio? Il suo mare, le sue emergenze storico monumentali, il suo folklore, la sua tradizionale cultura, il suo ambiente naturale ancora incontaminato, o cos'altro? Difficile scelta in una terra ricca di problematici contrasti e di profonde contraddizioni. Già, così come non trova eguali il carattere contraddittorio dei siciliani, lo stesso può dirsi per il paesaggio che alterna immagini di estrema dolcezza a zone desertiche, bruciate dal sole. Così anche il territorio della provincia di Palermo, che propone contemporaneamente, a pochissima distanza, l'esclusivo mare di Cefalù e l'incanto delle montagne delle Madonie con i campi da neve di Piano Battaglia, i cui impianti di risalita sono stati rimessi in funzione dalla Provincia regionale di Palermo. Da questo scrigno naturale qual è tutta la zona delle Madonie è possibile trarre autentiche gemme di rara bellezza. E' proprio qui, in questo enorme polmone di verde, tra immensi boschi e antichi borgli medioevali, che è nato il parco regionale delle Madonie. Un ente, istituito con un recente decreto regionale al termine di un lungo e laborioso iter amministrativo avviato nel 1983. Il parco delle Madonie, insomma, il secondo della Sicilia, dopo quello dell'Etna, è oggi una realtà. Il territorio di questa enorme riserva naturale ormai ad altissima protezione ricade in quattordici comuni della provincia; quelli di Collesano, Isnello, Scillato, Castelbuono, Caltavuturo, Sclafani Bagni, Polizzi Generosa, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Geraci Siculo, San Mauro Castelverde, Gratteri, Cefalù, Pollina, Castellana Sicula. Boschi e cespugli di agrifoglio argentato, rigogliosi corsi d'acqua, gli ultimi esemplari di abete dei nebrodi, caratteristiche cavità naturali in un paesaggio aspro e suggestivo. Il bosco di pizzo Dipilo, l'abisso Ciacca, una fenditura che raggiunge i cento metri di profondità, la grotta dei panni, Pizzo Carbonara, il massiccio di Monte Cervi, il Monte Quacella, Pizzo Pomo: ecco i punti di riferimento di questo paradiso naturale, dove vegetano castagni, pioppi, frassini e roverelle e dove è possibile ancor oggi veder volteggiare attorno a qualche rilievo il falco pellegrino, il gheppio, il nibbio e il corvo imperiale. Il cuore di questo parco delle Madonie è il territorio di Geraci Siculo. Un'isola appenninica, in un contesto mediterraneo, dall'importanza forse unica. Le torbiere di Geraci sono un vero e proprio archivio botanico. Esse infatti custodiscono la storia botanica di migliaia d'anni. In queste zone delle Madonie l'agriturismo non è solo un discorso di prospettive. La ristrutturazione di antichi fabbricati rurali consente già una discreta ricettività, mentre la Provincia regionale di Palermo sin dai primi anni ottanta ha riservato non pochi finanziamenti, soprattutto per i comuni di Polizzi, Geraci, Isnello, Petramia, Pollina, per la realizzazione della cosiddetta formula del "Paese-albergo" che consente una vacanza prolungata a bassissimi costi. Quali comuni visitare nelle Madonie? Tutti hanno una nobile storia, monumenti, preziose opere d'arte, ma soprattutto mantengono inalterato un legame con le loro più antiche tradizioni. Legame che nei fatti si traduce in una cucina autenticamente genuina, nel prezioso artigianato e nel riproporre manifestazioni i cui contenuti vanno al di là del semplice aspetto folkloristico, come "il ballo della cordella" o "la sagra della spiga" o "a carvaccata d'i vistiamara" (la cavalcata dei pastori), tanto per citarne alcune. Certo, non si possono assaporare le Madonie, senza avere visitato Castelbuono o Collesano, Polizzi o le Petralie. Ma esse rivelano però tutto il loro significato spingendosi oltre sin quasi all'estremo confine della provincia, dove c'è Gangi con il suo splendido centro antico, dove c'è Geraci Siculo con la sua storia, con il suo "tesoro" che non è solo quello dei Ventimiglia. Ma il territorio della provincia di Palermo è anche quello dei Feudi, parimente ricco di storia e di tradizioni. E' quello dei vini e dei laghi attorno a Partinico. C'è il corleonese con il bosco della Ficuzza che sta lentamente uscendo dal suo tradizionale isolamento e che punta molto sull'agriturismo. Comuni come Castronovo di Sicilia (c'è ancora la sede del primo parlamento siciliano), Prizzi, Palazzo Adriano (nella piazza principale Peppuccio Tornatore ha girato "Nuovo cinema paradiso"), Piana degli Albanesi, Chiusa Sclafani Altofonte, Marineo, conservano ancora immutata, dopo secoli, la loro identità urbanistica. In provincia di Palermo dunque è possibile vivere la natura ed il suo territorio anche attraverso un modo nuovo di far turismo, quello a cavallo. Esistono infatti diversi centri, associati all'Ante (l'associazione nazionale turismo equestre), come la Fattoria Manostalla (Balestrate), il Centro Fauni (Castelbuono), il vallegrande Ranch (Cefalù), il Centro equestre Drinzi (Collesano), il Centro ippico S. Maria (Palermo) e il Centro Ippico al Poggetto (S.Cristina Gela). Turismo alternativo non può essere sinonimo di un turismo spicciolo o di semplice evasione, bensì offerta di nuovi contenuti, possibilità di ritrovare vecchie tradizioni popolari, la genuinità di una cucina o anche di abbandonarsi al fascino di una leggenda, o di poter cogliere appieno le capacità evocative nei ruderi di un vecchio castello, nella imponente mole di un palazzo patrizio o negli spazi mossi e luminosi di una chiesa barocca. Il territorio della provincia di Palermo offre queste occasioni ma soprattutto la possibilità di riscoprire il senso di una realtà più umana che le grandi città hanno ormai irrimediabilmente perduto.

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